Squadre da allenare in Football Manager 2020
GNK Dinamo Zagreb
Anno di fondazione:1945
Stadio: Maksimir (38.923 posti) costruito nel 1912
Palmares: 24 Campionati nazionali (4 in Jugoslavia, 20 in Croazia), 22 Coppe nazionali (7 in Jugoslavia, 15 in Croazia), 6 Supercoppe nazionali, 1 Coppe delle Fiere, 1 Coppa dei Balcani
Stagione 2018/19: Campionato Croato Vittoria, Coppa di Croazia Finalista, Supercoppa di Croazia Vittoria
Champions League Spareggi per la fase a gruppi, Europa League Ottavi di finale;
Per la Croazia calcistica il 2018 è stato un anno da incorniciare grazie alle prestazioni della nazionale e all’assegnazione del pallone d’oro a Luka Modric.
In Croazia però non puoi parlare di calcio senza parlare della Dinamo, fucina di numerosi talenti e dal passato glorioso.
I Modri da sempre rappresentano una delle scelte più affascinanti per i manager del nostro gioco preferito. Il dominio nazionale e un eccellente vivaio permettono di creare una dinastia vincente in Croazia e, soprattutto, in Europa in un lasso di tempo non eccessivo.
Quest’anno la situazione appare ancor più rosea per i capitolini croati. Dopo anni di risultati poco incoraggianti in ambito continentale, la stagione 2018/19 ha visto la squadra croata dominare il gruppo di qualificazione e in seguito raggiungere un convincente ottavo di finale di Europa League, dove ha perso solo ai tempi supplementari al termine di una partita combattuta contro il più blasonato Benfica.
La solidità mentale e il bel gioco della Dinamo ha estasiato gli addetti ai lavori; se si prende in considerazione che questi ottimi risultati giungono dopo che nel giugno 2018 la presidenza della squadra è stata coinvolta in un oscura vicenda di corruzione (che ha visto il direttore esecutivo Zdravko Mamić condannato a 6 anni e mezzo di carcere) e dopo che nei due anni precedenti in campionato la squadra ha perso a favore del Rijeka nel 16/17 e nel 17/18 ha vinto con un margine di soli 3 punti sulla seconda, sempre il Rijeka, si comprende come l’hype creatosi fra i fan della squadra guidata dal discusso Bjielica ha piena ragione di esistere.
In squadra spiccano alcuni giovani fenomeni che quest’anno sperano di fare il definitivo salto di qualità: il giovane portiere Livakovic, convocato anche dal CT Dalic come terzo portiere nella strabiliante nazionale croata che ha stupito tutti durante il mondiale 2018;i centrocampisti Nikola Moro, Lovro Majer e Luka Ivanusec che seppur giovanissimi hanno conquistato un posto da titolare e sono ormai inamovibili nell’undici titolare; il trequartista Marin, wonderkid che ha fatto le fortune di numerosi giocatori di FM19, inserito dal prestigioso Guardian nel 2018 nella lista dei migliori prospetti, ha già attirato l’interesse di squadre come Juventus, Roma, Manchester City e Ajax; ma su tutti spicca il giovane spagnolo Dani Olmo (foto).
Il giovane classe ’98 è finito a Zagabria nell’ambito della trattativa che ha portò Halilovic al Barcelona e da allora ha dimostrato di essere uno dei trascinatori della squadra grazie al suo talento cristallino e al suo carisma, il suo CV calcistico d’altronde inoltre è già di tutto rispetto: durante gli anni al Barcelona è stato capitano delle selezioni giovani di cui ha fatto parte, è stato eletto miglior calciatore e miglior giovane calciatore del campionato croato nel 18/19, ha vinto il premio Golden Boy insignito da Tuttosport, la UEFA stessa l’ha inserito nella lista dei giovani possibili fenomeni per la stagione 19/20 il tutto condito da numerose apparizioni nelle selezioni giovanili spagnole (anche se il giocatore ha lasciato aperta la porta a una possibile convocazione nella nazionale maggiore croata qualora ottenesse la cittadinanza croata).
Alcuni possibili prospetti dalle giovanili potrebbero essere invece il portiere il possente centrocampista Jakov-Anton Vasilj, il fantasista Tomislav Krizmanic e il talentino bosniaco Anes Krdzalic.
Galatasaray SK
Anno di fondazione:1905
Stadio: Türk Telekom (52.223 posti) costruito nel 2011
Palmares: 22 Campionati nazionali, 18 Coppe nazionali, 15 Supercoppe nazionali, 1 Coppa UEFA/Europa League, 1 Supercoppa UEFA
Stagione 2018/19: Campionato Turco Vittoria, Coppa di Turchia Vittoria, Supercoppa di Turchia Finalista
Champions League Terzo posto nella fase a gruppi, Europa League Sedicesimi di finale;
Il calcio turco, dopo la gloria vissuta grazie al mondiale del 2002 in cui raggiunse un insperato quanto inatteso terzo posto, ha vissuto un lento declino; nonostante questo il campionato principale è sempre stato in grado di attirare qualche campione sul viale del tramonto che si è accasato, quasi sempre, in una delle compagini di Istanbul.
Fra una situazione politica nazionale instabile, scandali e crisi finanziarie il massimo campionato e stato spesso riflesso di questo caos.
Nonostante tutto, in questo 2019/20 il Galatasaray, club più titolato di Turchia con in bacheca una Coppa UEFA ed un Supercoppa Europea, ha deciso di investire ingenti capitali per poter dimostrare che il calcio turco può ancora dire la sua a livello continentale.
Il club è reduce da due campionati vinti consecutivamente, anche se nella stagione 18/19 il testa a testa contro il Basakhseir si è concluso solo alla penultima giornata.
In casa, come sempre le avversarie da battere sono le altre compagini di Istanbul ovvero Besiktas, Fenerbache, Kasimpasa e il già citato Basakhseir. I Derby infuocati sono un marchio di fabbrica della nazione dello stretto del Bosforo e la supremazia in patria potrebbe non risultare necessariamente scontata.
La sessione di mercato è stata a dir poco frenetica, fra le migliori in Europa, con arrivi della caratura internazionale quali Radamel Falcao (foto)(commossosi in aeroporto dopo aver trovato 25000 tifosi festanti ad accoglierlo come fosse un nuovo messia), il centrale Luyindama arrivato per 5 milioni dallo Standard Liegi i forti centrocampisti Lemina e Seri dalla Premier League (rispettivamente Southampton e Fulham), il rumeno Andone, ma soprattutto Emre Mor, fino a pochi fa considerato nuova speranza del calcio turco ma che negli ultimi anni si è eclissato in seguito ad alcune ingloriose uscite pubbliche e prestazioni sotto tono, in cerca di riscatto, potrebbe essere un vero gioiello qualora ritrovasse la retta via.
Da tener d’occhio i giovani Babacan e Akgun.
Aston Villa FC
Anno di fondazione:1874
Stadio: Villa Park (42.785 posti) costruito nel 1897
Palmares: 7 Campionati nazionali, 7 Coppe nazionali, 5 Coppe di Lega, 1 Supercoppa nazionale, 1 Coppa dei Campioni/Champions League, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa Intertoto
Stagione 2018/19: Championship Inglese Quinto posto – qualificazione in Premier League dopo i Play-off, FA Cup Terzo Turno, Coppa di Lega Secondo Turno;
Una di quelle squadre che non faticheremo a definire nobile decaduta grazie al ricco palmares e all’importante storia della squadra di Birmingham. Dopo 3 anni di assenza dalla Premier League l’Aston Villa torna nella massima categoria vincendo i play-off, andando quindi a riscuotere il premio in denaro più corposo nel mondo del calcio assieme alla vittoria della Champions League.
I vincitori dei playoff guadagnano all’incirca 100 milioni di euro fra diritti TV e premio partita e l’Aston Villa ha reinvestito praticamente tutta la somma nel mercato estivo.
Non che la squadra avesse problemi finanziari recentemente, anzi, con l’acquisizione del club da parte dei miliardari Nassef Sawiris e Wes Edens, il club può contare su delle economie floride che garantiranno ingenti investimenti negli anni a venire.
Gli addetti ai lavori temono però una situazione di stallo in stile Fulham a causa di una possibile fragile tenuta mentale e una chimica di squadra che potrebbe tardare ad arrivare e portare a una retrocessione lampo. Se i Villans hanno potuto gioire dell’arrivo di Douglas Luiz, Wesley, Nakamba, Trezeguet e Jota, e ancor di più dei giovani prospetti britannici Targett e Konsa, insieme all’esperto Mings, i tifosi non vedono l’ora di poter ammirare Jack Grealish (foto) sul palcoscenico più grande indossando la casacca bordeaux. Negli ultimi tre anni erano sempre più insistenti le voci che vedevano il giovane talento britannico migrare verso squadre più blasonate, ma l’amore per la città e per la squadra ha spinto il giovane classe ’95 a desistere dalle sirene della Premier.
La squadra può contare su una tifoseria sempre pronta a incitare i loro giocatori e a riempire il Villa Park, uno degli stadi più iconici di Inghilterra delle strutture innovative e una delle migliori Accademy di Inghilterra. Dalle giovanili sono pronti a fare il salto di qualità alcuni talenti quali Jake Doyle-Hayes già convocato in prima squadra per alcune partite di Coppa di Lega, Rushian Hepburn-Murphy, in prestito al Tranmere Rovers, e il diciassettenne attaccante francese Dimitri Sea.
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1.FC Union Berlin e.V.
Anno di fondazione:1966
Stadio: Stadion An der Alten Försterei (22.012 posti) costruito nel 1920
Palmares: 1 Coppa nazionale (come Coppa DDR – Germania Est)
Stagione 2018/19: 2.Bundesliga Terzo Posto – qualificazione in Bundesliga dopo aver vinto lo spareggio, Coppa di Germania Secondo Turno;
Il 9 novembre 1991 è una data storica: cade definitivamente il muro di Berlino e con esso va in frantumi l’intera ideologia della cortina di ferro.
Su come abbia influito il muro nella politica, nella società e nell’economia sono stati scritti numerosi trattati e libri.
Il mondo dello sport non è stato esule da influenze chiaramente, ed anche esso e stato oggetto di vari saggi e scritture; spesso e volentieri si è andati ad analizzare l’organizzazione sportiva della Germania dell’Est, nazione di spicco del blocco sovietico, oggetto di mistero e indagini a causa dei forti sospetti che gli atleti della DDR fossero dopati (situazione in seguito confermata);
Il calcio di certo non era uno sport in cui primeggiavano: a parte qualche sporadica vittoria (famosa quella della nazionale Est su quella dell’Ovest nel ’74) la Oberliga non era neanche lontanamente paragonabile alla più famosa e performante Bundesliga dell’Ovest.
In Oberliga a farla da padroni c’erano squadre oggi definite di culto come la Dynamo Berlin, squadra della STASI (i servizi segreti della Germania Est), la Dynamo Dresden affiliata alla polizia, il Magdeburg, il Carl Zeiss Jena; a Berlino però era una questione a due: ad opporsi alla potente Dynamo c’era l’Union.
L’Union Berlino è una società nata nel quartiere di Köpenick e nel corso degli anni e stata in grado di alimentare la visione di se stessa come squadra di culto grazie a cavalcate leggendarie (come nel 2001 quando pur militando nella serie B tedesca raggiunse una storica finale di coppa di Germania persa poi contro lo Schalke, che garantì l’accesso per quella che ancora veniva chiamata Coppa UEFA) e alla propria tifoseria che si è mostrata sempre pronta a sostenere la squadra anche nei momenti più bui, avviando iniziative di crowdfunding quando la società è stata al limite del fallimento, o come la fiaccolata di natale allo stadio assieme ai calciatori per cantare tipici canti natalizi e cori da stadio.
Quest’anno per la prima volta nella sua storia, e parteciperà alla Bundesliga dopo aver battuto l’anno scorso lo Stoccarda nel play-off fra terzultima di Bundesliga e terza della Zwiteliga.
Come se non ci fossero già abbastanza elementi per rendere la storia di questa società perfetta come soggetto principale per un romanzo, si va ad aggiungere anche il futuro confronto fra Union e RB Lipsia, con quest’ultima, eletta all’unanimità come squadra più odiata di Germania, che difatti rappresenta un’altra città dell’ex Germania dell’Est, sancendo un Derby storico che si preannuncia già carico di tensioni.
L’Union si presenta inevitabilmente come una delle compagini più deboli ai nastri di partenza, ma avrà indubbiamente dalla sua il fattore campo grazie alla già citata caldissima tifoseria. I giocatori più rappresentativi sono Felix Kroos (foto), fratello del ben più famoso Toni, l’ex leggenda del Borussia Subotic e il compagno di reparto Friedrich fra i giovani che sperano di fare il salto di qualità ci si aspetta tanto dal giovane attaccante nigeriano Abdullahi.
Leyton Orient FC
Anno di fondazione:1881
Stadio: Brisbane Road (9.271 posti) costruito nel 1937
Palmares: 1 Terza Divisione, 1 Terza Divisione Sud, 1 National League (quinto livello)
Stagione 2018/19: National League Vittoria, FA Trophy Finalista, FA Cup Quarto Turno di qualificazione;
Dopo lo psico-dramma della stagione 2016/17, culminata con la retrocessione nella National League (quinto livello nella piramide calcistica inglese) dopo 112 anni di permanenza consecutivi nel calcio professionistico inglese, il Leyton torna in League Two.
La squadra di Londra ha vissuto negli ultimi anni vicende imbarazzanti e anche tristi ma quest’anno punta a riconsolidare una posizione forte nel calcio inglese, e possibilmente a ritentare la scalata verso i piani alti, forte di una rinnovata solidità economica grazie ai soldi dell’impresario Nigel Travis. Il baratro è stato raggiunto a causa della scellerata gestione Becchetti, imprenditore romano che operava nel campo delle energie rinnovabili con alcune società per lo più con sede in Albania.
L’imprenditore aveva trasformato la prestigiosa compagine londinese in un circo mediatico condito di reality alla ricerca di talenti, l’assunzione di 9 allenatori diversi nell’arco di 3 anni, evasione fiscale al danno dei dipendenti del club e incuranza totale verso la tifoseria. Dopo la fortunosa dipartita dell’imprenditore romano, condannato nel frattempo per riciclaggio di denaro dal governo albanese, la squadra è stata acquistata dall’imprenditore nel campo dei fast-food Nigel Travis e la guida del club affidata a Justin Edinburgh (foto).
Il duo Travis-Edinburgh si è dimostrato da subito vincente portando gli O’s a conquistare campionato e promozione nella stagione 2018/19. I tifosi non hanno neanche avuto l’opportunità di finire di festeggiare, dato che sono stati catapultati nella sofferenza dovuta all’improvvisa morte del Manager Edinburgh a causa di un arresto cardiaco. I giocatori del Leyton scenderanno in campo in questa stagione anche per lui, per onorarne la memoria e dimostrare che hanno appreso a pieno gli insegnamenti del loro maestro, guidati come sempre dal capitano Jobi McAnuff (foto); da tenere d’occhio il neoacquisto Wright, il promettente centrocampista in prestito dal Tottenham Marsh, il terzino cresciuto nel vivaio Orient Sam Ling e gli under 21 Judd, Shabani e Kyprianou.
Bonus
Boca Juniors
I Xeneizes sono da sempre una sfida affascinante per i fan di FM, ma quest’anno c’è una ragione in più per decidere di diventare il loro manager, e questa ragione ha un nome e un cognome Daniele De Rossi.
L’ormai ex Capitan Futuro con questa scelta di cuore ha abbracciato il progetto Boca sotto consiglio anche dell’ex-compagno Burdisso, mettendosi alla prova in uno dei campionati più caldi del mondo.
Los Angeles FC
La MLS sta diventando una competizione sempre più credibile e non e più solo meta di vecchie glorie europee pronte a svernare sulle spiagge di LA o a godersi la movida Newyorkese.
Sono varie le squadre che si stanno catturando l’attenzione grazie a progetti seri come ad esempio l’Atlanta United o il Cincinnati FC ma a Los Angeles sembra ci siano i presupposti per creare qualcosa di veramente valido: il trascinatore Carlos Vela sta diventando sempre più l’uomo immagine del campionato, l’uruguagio Brian Rodríguez che a 18 anni ha già accumulato 2 presenze con la nazionale maggiore, il connazionale Diego Rossi e l’ecuadoregno Diego Palacios.
Articolo scritto da Stefano Sergio