Le 10 squadre decadute inglesi dal nobile passato ma che, da qualche anno, sono entrate in una spirale negativa che le ha condotte fuori dal giro.
Sia che tu ti senta il futuro Josè Mourinho o il responsabile tattico dello staff di Zinedine Zidane devi sapere che molti dei top manager del calcio attuale hanno iniziato la loro carriera nelle divisioni inferiori.
Ad esempio, un mostro sacro del calcio inglese e mondiale come Sir Alex Ferguson ha iniziato la sua carriera in un piccolo club semiprofessionistico scozzese chiamato East Stirlingshire, mentre Antonio Conte ha ricevuto il suo primo incarico da allenatore all’Arezzo in Serie B.
Ci sono ovviamente delle eccezioni. Club blasonati che, per un motivo o per un altro, si ritrovano a fare i conti con un presente difficile fatto spesso di problemi economici e costretti a misurarsi in categorie inferiori rispetto ai fasti del loro passato.
Ma quale squadra scegliere? Questa è la domanda che ogni manager virtuale si pone con lo sguardo fisso sul monitor del pc alla ricerca della sfida più emozionante.
In questo articolo vogliamo concentrarci su 10 squadre inglesi dal nobile passato ma che, da qualche anno, sono entrate in una spirale negativa che le ha condotte fuori dal giro del grande calcio.
COVENTRY CITY:
Il nostro viaggio comincia a Coventry, nella Football League Two, la quarta serie del calcio inglese.
Coventry è una città delle West Midlands di circa 300.000 abitanti situata ad una trentina di chilometri da Birmingham.
La storia degli Sky Blues è stata parecchio travagliata basti pensare che nel 1923 stabilirono un record poco invidiabile e tutt’ora imbattuto: 997 minuti di gioco senza segnare nemmeno un goal. Col passare del tempo però, le cose sono migliorate e il club ha militato per 34 stagioni consecutive nella massima serie inglese risultando, inoltre, uno dei membri fondatori della attuale Premier League ad inizio anni 90′.
Il Coventry si è qualificato due volte per le competizioni europee, la prima nella stagione 70-71 venendo eliminato dalla Coppa delle Fiere (antenata dell’attuale Europa League) dal Bayern Monaco. La seconda nel 1987 in qualità di vincitore della FA Cup (unico trofeo nella bacheca del club), ma non poté partecipare alla Coppa delle Coppe per colpa della squalifica di tutte le squadre inglesi a seguito del disastro dell’Heysel.
Nella stagione 2013-2014 il club, relegato ai bassi fondi della League One, è ad un passo dal fallimento, addirittura non riesce a rinnovare il contratto di affitto della Ricoh Arena, stadio da 32.000 posti in costruito nel 2005, e si ritrova a giocare al Sixfields Stadium di Northampton condividendo il campo con la squadra locale. Il cambio di proprietà e una nuova negoziazione del contratto faranno tornare a casa gli Sky Blues nella stagione seguente.
Il club in questo momento si trova all’ottavo posto in League Two, fuori dalla zona play off.
NOTTS COUNTY:
Rimaniamo in League Two, ma ci spostiamo di circa 80 chilometri per arrivare a Nottingham. Sicuramente apriremo più tardi un discorso sulla parte rossa di Nottingham, ma ora vogliamo concentrarci sul Notts County una delle squadre di calcio più antiche del mondo, fondato nel 1862.
Il club vinse una FA Cup nel 1894 (unico trofeo in bacheca) e sembrava destinato ad una storia di successi.
Si narra che nel 1903 la Juventus chiese a uno dei suoi soci, Gordon Thomas Savage, di «procurare divise da gioco più professionali» rispetto a quelle utilizzate fino ad allora dalla squadra torinese – camicia rosa con cravattino nero –, che oltre a essere poco adatte all’uso sportivo avevano anche il difetto di scolorire.
Savage aveva un amico tifoso dei Notts, che provvide a spedire delle uniformi analoghe a quelle della sua squadra del cuore. Da quel momento la Juventus adottò anch’essa la divisa bianconera come prima maglia. Ancora oggi i tifosi del Notts County intonano allo stadio il coro «It’s just like watching Juve…» («È proprio come guardare la Juve…») ogni volta che la loro squadra realizza una grande prestazione. Per questo motivo le Magpies furono invitate dalla Juventus alla partita inaugurale disputata nel nuovo Juventus Stadium.
Le aspettative però non sono state rispettate:
Il club, dopo qualche decennio di saliscendi fra la Prima e la seconda Divisione, si è arenato in Legue Two.
La stagione 2009-2010 sembra quella della svolta, il club neopromosso in League One viene acquistato da un fondo Qatariota vicino alla famiglia reale del Qatar. Viene ingaggiato Sven Goran Eriksson come direttore generale e come colpo da novanta del mercato arriva Sol Campbell.
Dopo l’entusiasmo iniziale dovuto ai faraonici investimenti della nuova società, il club torna però a fare i conti con la realtà: gli sceicchi chiudono le casse e se ne vanno cosi come Sol Campbell (dopo una sola presenza) ed Eriksson; il Notts County ripiomba, sull’orlo del fallimento, in League Two dove tutt’ora milita allenato, come player-manager, dall’ex Bolton e West Ham Kevin Nolan.
WIMBLEDON AFC:
Terza tappa del nostro viaggio, saliamo di categoria. Next stop: Londra, Wimbledon.
Il Wimbledon FC viene fondato ne 1911 e fino al 2001 ha ottenuto discreti risultati.
Alla fine degli anni ’80, il club gioca stabilmente in Premiership con buoni risultati e mette in mostra un gruppo di giovani giocatori dotati di forte personalità tanto da meritarsi il soprannome di “Crazy Gang”. In squadra militano giocatori del calibro di Dennis Wise, il bomber John Fashanu e colui che alzerà al cielo di Wembley la storica FA Cup vinta nel 1988 contro il più quotato Liverpool: il capitano, Vinnie Jones.
Nel 2002 il club fallisce e qui iniza tutta un’altra storia.
La nuova proprietà sposta il club a Milton Keynes a più di 100 chilometri da Wimbledon, ma i tifosi non ci stanno. Boicottano il progetto della nuova proprietà fondando e seguendo in massa il nuovo AFC Wimbledon che viene iscritto alla “Combined Counties Football League”, nono livello del calcio inglese, l’equivalente della nostra terza categoria. All’esordio del club assistono circa 4.000 spettatori ed è l’inizio della scalata che vedrà “The Wombles” risalire fino alla League One dove si trovano attualmente. Ai più attenti non sarà sfuggito lo sponsor impresso sulle maglie gialloblu: Football Manager.
BLACKBURN ROVERS FC:
3 titoli di campione d’Inghilterra, 6 FA Cup e 1 Coppa di Lega.
Questo il palmares del Blackburn Rovers che quest’anno, dopo 37 anni, si ritrova in terza divisione.
I Rovers sono una delle squadre più antiche ed importanti d’Inghilterra membri fondatori sia della Football Association che dell’attuale Premier League.
Il punto più alto della storia del club è senza dubbio la stagione 1994-1995, quando la squadra, guidata dal leggendario Kenny Dalglish, sorprende tutti vincendo il campionato con un punto di vantaggio sullo United.
In quella squadra giocava un giovane attaccante che, con 34 goal, trascinò letteralmente la squadra alla vittoria, quel ragazzo si chiama Alan Shearer e negli anni successivi diventerà uno dei più grandi cannonieri della storia del calcio. In quegli anni il club vanta anche diverse partecipazioni alle competizioni europee. La discesa agli inferi comincia il 7 maggio 2012 quando, dopo un decennio di Premier League, il Blackburn retrocede in Championship e, dopo 5 anni, compie addirittura il doppio salto indietro.
PORTSMOUTH FOOTBALL CLUB:
Portsmouth, Hampshire, sud dell’Inghilterra. Una leggenda popolare sostiene che il nome della città derivi da “la bocca del porto”: questa è la sede del prossimo club che andremo ad analizzare. Fondato nel 1898, fino agli anni 50′ il Portsmouth è stato sulla cresta dell’onda: due campionati vinti consecutivamente, una FA Cup e un Community Shield finiscono in bacheca prima di un inecredibile ed improvviso declino. Piccola curiosita cromatica: dopo la Seconda Guerra mondiale il club cambia il colore dei calzettoni da bianco a rosso per poter rendere omaggio, con la maglia blu i pantaloncini bianchi e le calze rosse, alla Union Jack.
L’inizio della fine
Negli anni ottanta il Club sprofonda addirittura in quarta divisione, ma riesce a risollevarsi e a tornare in Premier League. In massima serie riesce ad affermarsi a buoni livelli, fino alla vittoria nel 2008 della seconda FA Cup della sua storia. Nelle fila dei Pompey transitano giocatori come Kevin Prince Boateng, Sol Campbell, Lassana Diarra, Peter Crouch, David James e Nwanko Kanu e il club comincia a fare esperienza europea. Nel 2009 però, lo sceicco Al-Fahim – proprietario del club – chiude la cassa e cede la società ad un affarista di Hong Kong. Per il club è l’ennesimo inizio della fine. La squadra sul campo retrocede, ma con grande orgoglio riesce miracolosamente ad arrivare in finale di FA Cup, perdendo poi 1-0 contro il Chelsea.
I Pompey avrebbero comunque diritto a disputare nuovamente l’Europa League nonostante la retrocessione ma, a causa della disastrosa situazione finanziaria, non ottengono la licenza UEFA.
Come già successo negli anni precedenti comincia una discesa inesorabile fino alla quarta divisione, dove i tifosi fanno registrare il record di abbonati per la competizione: 10.000 le tessere staccate. In questa stagione il club milita in League One.
ASTON VILLA FOOTBALL CLUB:
Saliamo fino alla Championship, a 42 partite dal paradiso e troviamo una neo decaduta: l’Aston Villa FC, uno dei più antichi e vincenti club d’Inghilterra.
È una delle cinque squadre inglesi ad essersi aggiudicata la Coppa dei Campioni/Champions League. È il quinto club inglese per successi calcistici (dopo Manchester United, Liverpool, Arsenal e Chelsea). Avendo ottenuto 24 trofei principali, anche se la maggior parte di questi arrivarono prima della Seconda Guerra Mondiale.
Sono ben 7 i campionati vinti dai Villans che si vanno a sommare a: sette FA Cup, cinque Coppe di Lega, una Community Shield, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa Europea.
Un palmares incredibile per una società che con la seconda divisione non ha proprio nulla a che vedere. In questa stagione il Manager Steve Bruce ha ottenuto un rinforzo speciale per non lasciarsi scappare la promozione: l’ex capitano del Chelsea e della nazonale inglese John Terry.
DERBY COUNTY:
Non è un eresia dire che la storia del Derby inizia con l’arrivo in panchina di Brian Clough nel 1967.
Il Derby di quell’epoca è l’esempio lampante di come un grande manager possa, quasi da solo, decidere le sorti di un intera squadra. Clough assume il controllo della squadra quando il Derby è in terza divisione, in due stagioni arriva in Premiership riuscendo incredibilmente a vincere il campionato da neopromosso. Nella stagione successiva, al debutto in Coppa dei Campioni, il Derby soprende tutti e arriva fino alla semifinale dove esce sconfitto dal doppio confronto con la Juventus.
Clough lascia Derby nel 1973, due stagioni dopo il club vince il suo secondo campionato ma qualcosa si è rotto, la stagione 79/80 è quella della retrocessione in Seconda Divisione. Da quel momento cominciano decenni di sofferenza scanditi da campionati mediocri e una continua altalena fra la Seconda Divisione e la Premier League campionato da cui i “Rams” mancano da dieci anni.
LEEDS UNITED:
Anche a Leeds si ricordano bene di Brian Clough, ma i tifosi dei “White” non ne conservano proprio un buon ricordo. L’istrionico Mister, subentra alla leggenda del club Don Rivie quando questo viene chiamato alla guida della Nazionale Inglese, ma dura solo 44 giorni ammutinato da tutto lo spogliatoio che non aveva gradito la sua nomina.
Clough infatti quando era alla guida del Derby County ebbe rapporti molto tesi sia con Rivie che con i senatori dello spogliatoio del Leeds. La sua decisione di accettare l’incarico degli acerrimi rivali destò molto scalpore, qualcuno arrivò ad ipotizzare che Clough avesse accettato l’incarico al Leeds per far retrocedere il club. Se la storia di Clough vi affascina e volete scoprirne di più, consiglio la lettura del romanzo “Il maledetto United”. Ai David Peace, nel 2009 da questo romanzo è stato realizzato anche un film.
Nel 1975 il Leeds all’apice della sua storia, dopo aver vinto: 2 Campionati inglesi, 2 FA Cup, 1 Coppa di Lega, 1 Community Shield, 2 Coppe delle Fiere (Antenata della attuale Europa League), raggiunge la finale della Coppa dei Campioni perdendo però 2-0 contro il Bayern Monaco.
Seguiranno circa 15 anni di altalena fra la Premier League e la Seconda Divisione, fino al 1992 quando il club, dopo due anni dal ritorno in massima divisione, riesce a vincere il suo terzo campionato.
Il Leeds è finalmente tornato!
Con l’inizio del nuovo millenio la squadra in maglia bianca torna a disputare la massima competizione europea guidata in panchina da David O’Leary e in campo da giocatori straordinari come: Alan Smith, Harry Kewell, Rio Ferdinand, Mark Viduka, Robbie Keane, Oliver Dacourt e Ian Harte. Nel girone pesca Milan e Barcellona, i pronostici dicono che la squadra dovrà accontentarsi del terzo posto, invece gli uomini di O’Leary stupiscono tutti e si qualificano ai danni del Barcellona.
La corsa continua e il Leeds agli ottavi elimina il Deportivo La Coruna prima di arrendersi in semifinale al Valencia.
Tutti i top club mettono nella loro “lista selezionati” i talenti del Leeds che è costretto a vendere praticamente tutti i giocatori per recuperare una difficilissima situazione finanziaria. E’ il momento più alto della storia recente ed è da qui che parte un inarrestabile declino che porterà il club addirittura in terza serie, fino alla nuova promozione in Championship della stagione 2009/2010.
NOTTINGHAM FOREST FC:
La penultima tappa del nostro viaggio ci riporta a Nottingham, dopo aver parlato del Notts County è i turno dei “Forest”.
Qui ritroviamo un personaggio già citato abbondantemente parlando di Derby e Leeds: Brian Clough.
Prende possesso della panchina del Nottingham Forest nel 1975, il club milita in Seconda Divisione e la bacheca è desolatamente vuota. Al primo anno il club viene promosso in premier Premier e l’anno successivo,da neopromosso, vince incredibilmente il campionato (il primo della sua storia) e la Coppa di Lega.
L’anno seguente si ripete vincendo la Coppa dei Campioni, sempre al debutto assoluto, la seconda Coppa di Lega e il Community Shield.
Il Nottingham continua a stupire e, nella stagione 1979-1980, trova uno stupefacente double vincendo la seconda Coppa dei Campioni consecutiva e la Supercoppa Europea.
Clough rimane in carica per ben 18 anni, dopo il suo addio dei trionfi rimangono soltanto i ricordi, il club imbocca una spirale negativa che lo conduce per anni in terza divisione.
SUNDERLAND AFC:
Ultima fermata: Sunderland.
Il club, fondato nel lontano 1879 è uno dei membri fondatori del campionato inglese. La squadra era la più settentrionale di tutta la massima divisione, tanto da dover affrontare notevoli spese di trasferta. Questo tuttavia non ha minato i risultati del “the team of all the talents” (squadra di tutti talenti), come venne soprannominata in quegli anni. Fu infatti la prima squadra inglese a conquistare tre titoli nazionali. Parliamo delle vittorie nel 1892, 1893 e 1895, e in sei stagioni vennero sconfitti solo in una occasione in casa. Vinsero poi il quarto titolo nel 1902, dopo altri buoni piazzamenti.
Nell’estate 1967 il club disputò il campionato nordamericano organizzato dalla United Soccer Association: accadde infatti che tale campionato fu disputato da formazioni europee e sudamericane per conto delle franchigie ufficialmente iscritte al campionato, che per ragioni di tempo non avevano potuto allestire le proprie squadre. Il Sunderland rappresentò i Vancouver Royal Canadians, che conclusero la Western Division, con 3 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte, al quinto posto finale. La finale vide i Washington Whips, rappresentati dall’Aberdeen, cedere ai Los Angeles Wolves, rappresentati dai Wolverhampton. Per i “Black Cats” i fasti del passato sono ormai molto lontani e, dopo il sesto titolo inglese conquistato nel 1936 è arrivato un unico titolo, la FA Cup del 1973. Attualmente milita in Championship in attesa di tempi migliori.
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1 commento su “Top 10 Squadre decadute inglesi”
Tra le squadre decadute inglesi, ricordo ero piccolo e c’era anche Ipswich Town più volte nelle coppe europee non come vincitore ma parecchie apparizioni.