Eccoci tornati con il nostro sesto appuntamento di “Pillole di Campo”.
Questa volta, con Pillole di Campo, analizziamo al meglio i ruoli come vertici “bassi” o per meglio dire, i mediani.
Differenza tra Regista, Regista arretrato e Regista Mobile
Partiamo dal Regista, questo come vertice basso svolge un ruolo (come dettato dal gioco) molto più “aggressivo” del regista arretrato, differentemente dagli altri due tipi di Registi, agisce in maniera più creativa massimizzando il pressing alto ed intenso.
Realisticamente, esige però di capacità tecniche molto complete, non bastano passaggi e visione di gioco, ma necessita anche di dribbling, senza
palla, fantasia ed equilibrio e, meglio ancora tiri da lontano. Un esempio è il bosniaco Pjanic, che sia con Allegri che con Sarri, offriva un lavoro in supporto molto intenso sia in fase di impostazione che di giro palla rapido e fulmilineo. Inoltre con Sarri ha anche siglato 3 gol in questa stagione con tiri da fuori area (ragion per cui è utile anche il tiro da lontano).
Oppure, tornando un po’ indietro, il “maestro” neo-allenatore della Juventus, Andrea Pirlo, soprattutto nella sua compagine juventina dato che in quella precedente milanista giocava leggermente più avanzato ed in linea con gli altri centrocampisti.
Questi ruoli ovviamente sono molto delicati, un giocatore non adatto a questa posizione può portarvi a perdere palla molto spesso causando non pochi rischi alla difesa della propria squadra.
In caso contrario, in un modulo in cui è coperto da almeno due centrocampisti, (pur essendo marcato) riesce molto spesso a mandare in porta i propri compagni con lanci lunghi, portando a pericolose e ripetute azioni offensive.
I moduli che massimizzano questo ruolo sono rispettivamente il 5122 (352 con il mediano), in alcuni casi il 433 (sempre con il mediano; dipendente molto però dagli altri 2 ruoli che ha davanti) ed anche il 4123 Stretto.
Il Regista arretrato
Passiamo ora al Regista arretrato, questo svolge un lavoro più equilibrato e ha più propensione al recupero palla più che “sventagliare” verso ali e/o attaccanti.
Si preoccupa maggiormente di scarico e di passaggi precisi in superiorità
numerica, certo in caso di movimenti sul filo del fuorigioco può anche mandare in porta il vostro attaccante, ma non sarà la sua priorità.
Sicuramente ha come dogma centrale il “dettare i tempi” quindi far partire
l’azione offensiva nella direzione più vantaggiosa.
Avrà bisogno ovviamente di valori alti in passaggi, visione di gioco, intuito e
soprattutto decisioni.
La caratteristica però molto importante, e che spesso si sottovaluta in questi casi, è il valore in coraggio ed contrasti. Essendo il primo che intraprende l’azione offensiva, qualora dovesse recuperare palla, avrà come obiettivo principale di mandarla al giocatore più propenso ad un’azione che porti al goal. Ciò significa che più il vostro regista arretrato recupererà palla, più vi saranno azioni offensive.
Un altro esempio, sempre nel nostro campionato di Serie A, è il croato Marcelo Brozovic. Nel 352 di Conte, sia come vertice basso che in linea, cerca sempre alzare il ritmo del gioco o ad abbassarlo in base al risultato favorevole o sfavorevole. Inoltre possiamo definire anche l’algerino Ismael Bennacer un esempio classico di questo ruolo.
Oltre al 352 con il mediano, sono molto adatti schemi come il 4141 in linea o
anche il 442 rombo stretto.
Il Regista Mobile
Infine, troviamo il Regista Mobile, forse la versione più pericolosa ed offensiva dei tre. Questo può essere definito come il centro nevralgico della squadra, il cervello. Se gli altri corrono, lui deve fare in modo che non lo stiano facendo invano.
Oltre a svolgere azioni che permettano ai compagni di andare in porta, non
disdegna il “superare l’uomo” al centro del campo per portare superiorità
numerica.
Tatticamente si farà sempre trovare al limite dell’aria avversaria, cercando
ossessivamente l’imbucata o il tiro in porta.
A differenza degli altri due, questo esige qualità fisiche sopra la media, dato che molto spesso lo si vedrà correre palla al piede per portare con il giusto tempo, palloni agli attaccanti.
Valori come Accelerazione, Agilità, Equilibrio, Resistenza e Velocità insieme a tutti gli altri facenti parte delle qualità tecniche e mentali, saranno
fondamentali per questo ruolo. Esempi nel calcio moderno li troviamo nell’italiano Marco Verratti, che con le sue abilità nello “stretto” e la sua fisicità è diventato la colonna portante del PSG negli ultimi 7-8 anni (infortuni a parte).
In Germania invece troviamo il canterano spagnolo ex Barca, Thiago Alcantara fresco vincitore di una Champions League, noto per la sua capacità nel dribbling uno contro uno nonché delle sue abilità sopraffine nella visione di gioco.
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